Una stagione di grande splendore, caratterizzata da un inarrestabile fermento creativo ed economico, da una forza progettuale senza precedenti e dalla voglia di lasciarsi alle spalle una volta per tutte la pesante eredità della guerra.
Un viaggio nella storia che va ad approfondire le vicende sociali, il fervore culturale e l’energia imprenditoriale che hanno cambiato radicalmente il volto di Milano e l’hanno consacrata come guida economica e morale del paese.
Il percorso narrativo della mostra racconta del decennio cominciato con la costruzione dei primi grattacieli e interrotto bruscamente il 12 dicembre 1969 con l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana.
Un cammino che si sviluppa tra fotografie, manifesti, riviste, oggetti di design, arredi e molto altro ancora, che riportano a galla la magica atmosfera degli anni Sessanta italiani.
Sono gli anni in cui prendono vita nuovi movimenti artistici, con l’opera di Lucio Fontana e Piero Manzoni, di maestri del design italiano come Bruno Munari, Achille Castiglioni, Bob Noorda e di importanti esponenti della fotografia come Carlo Orsi, Uliano Lucas, Fabrizio Garghetti, Paolo Monti e molti altri.
Anche la vita notturna e musicale milanese ha i suoi esponenti di rilievo: Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci su tutti. Uno dei principali luoghi di ritrovo della scena culturale di Milano è il Bar Jamaica, nel cuore del quartiere Brera.
La grande stagione della musica a Milano comincia con il concerto di Billie Holiday al Teatro Smeraldo nel 1958 e prosegue con le performance di maestri del jazz del calibro di Duke Ellington, Thelonius Monk e Chet Baker.
Anche la musica leggera conosce il suo periodo d’oro con l’esibizione dei Beatles al Vigorelli nel 1965 e dei Rolling Stones al Palalido nel 1967, che aiutano a rendere Milano una città moderna e capace di attirare le star più ambite della musica pop e rock internazionale.
Un sogno da cui la città si sveglia bruscamente, nel pomeriggio del 12 dicembre 1969, con l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana: è l’inizio della strategia della tensione e delle sanguionose stragi che hanno macchiato di sangue la storia italiana degli anni Settanta.
La mostra, a cura di Stefano Gelli, è divisa in sezioni tematiche che affrontano i temi dell’innovazione architettonica e urbanistica, del boom economico e infrastrutturale, dei movimenti artistici e culturali, della lotta politica e della contestazione studentesca.
Chiude la mostra una toccante sezione dedicata a piazza Fontana, con le fotografie della strage e dei funerali, accompagnate da documenti origianali e da alcuni oggetti legati alla madre di tutte le stragi.
Info
Indirizzo: Palazzo Morando, via Sant’Andrea 6, Milano
Orari: martedì-domenica: 10-20
Web: Palazzo Morando
fino al 9 febbraio 2020